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Scontri a Beirut lungo l’ex linea del fronte

15 October 2021

Please note, the article below is in Italian.

Scontri tra miliziani di Hezbollah e Amal contro uomini armati di affiliazione non chiara, probabilmente maroniti in seguito alla richiesta di arresto del braccio destro del presidente del Parmaento, Nabih Berri, leader di Amal, per l'esplosione al porto di Beirut nell'agosto 2020.

Rivista Italiana Difesa, 15 October 2021

by Lorenzo Marinone / Photo credits: Rivista Italiana Difesa

Da ieri mattina, in alcuni quartieri di Beirut si stanno verificando scontri tra miliziani di Hezbollah e Amal da un lato e uomini armati di affiliazione non chiara, ma probabilmente maroniti, dall’altra. Le tensioni sono iniziate a Tayyouneh, un quartiere lungo la linea del fronte della guerra civile, quando alcune centinaia di manifestanti vicini ai due partiti sciiti sono arrivati in corteo diretti verso il tribunale. La protesta è diretta contro il giudice del processo per l’esplosione al porto di Beirut di agosto 2020, Tarek Bitar, per aver chiesto l’arresto del braccio destro del presidente del Parlamento, Nabih Berri, leader di Amal. La decisione è stata interpretata da molti sostenitori dei partiti sciiti come un tentativo di indebolire Hezbollah e Amal addossando loro le colpe dell’incidente.

Giunti nei pressi della rotonda di Tayyouneh, secondo la ricostruzione fornita dai partiti sciiti, il corteo sarebbe finito sotto il tiro di cecchini appostati sugli edifici del vicino quartiere di Ayn Remmane, a maggioranza maronita. Versione simile a quella fornita dalle Forze Armate libanesi (LAF), che collocano però i cecchini nei quartieri di Tayyouneh e Badaro (sempre con forte presenza maronita).

Nel momento in cui scriviamo il bilancio è di 6 morti e una 60ina di feriti ma può salire ancora dal momento che i miliziani di Hezbollah hanno presto risposto al fuoco, anche con RPG, in un’area urbana densamente popolata, dove hanno eretto barricate improvvisate. Le LAF si sono schierate attorno alle aree degli scontri ma, al momento, non sembrano prendervi parte attiva. Nel frattempo, centinaia di altri miliziani di Hezbollah si sono diretti in armi verso i quartieri interessati dagli scontri, che sono i più gravi da maggio 2008, quando le fazioni sciite e cristiano-maronite si erano fronteggiate per 2 settimane nella capitale.

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