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Tunisia, pieni poteri al Presidente Saied

24 September 2021

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Il Presidente della Tunisia Kais Saied ha assunto pieni poteri. In una dichiarazione del 22 settembre ha comunicato che si prepara a modificare profondamente il sistema politico.

Rivista Italiana Difesa, 24 September 2021

by Lorenzo Marinone / Photo credits: Rivista Italiana Difesa

Il Presidente della Tunisia Kais Saied ha assunto pieni poteri. In una dichiarazione del 22 settembre ha comunicato che si prepara a modificare profondamente il sistema politico. A questo scopo, Saied si è dato poteri sostanzialmente illimitati, compiendo un passo ben più ardito di quello del 25 luglio scorso, data in cui ha dato il via al suo golpe morbido. In una serie di provvedimenti subito pubblicati in gazzetta ufficiale, il Presidente si è assegnato la facoltà di governare per decreto e di ignorare la maggior parte degli articoli della Costituzione. Ancora una volta Saied non ha fissato una data ultima per il ritorno alla normalità democratica, non ha nominato un nuovo Governo (dissolto a luglio, con il potere esecutivo integralmente passato alla presidenza) e non ha riabilitato il Parlamento, confermando anzi la revoca dell’immunità per i deputati. Ha invece comunicato che formerà un Comitato per assisterlo nella riforma del sistema politico tunisino. La mossa del 25 luglio aveva trovato poca opposizione da parte dei partiti, che avevano preferito una strategia attendista. Al contrario, le nuove misure hanno trovato subito la contrarietà di parte dell’arco costituzionale (Ennahda, Attayr, Al-Jouhmouri, Akef e Ettakatol), ma in questa fase i partiti non sembrano in grado di organizzare una mobilitazione tale da costringere Saied a tornare sui suoi passi. Il partito islamista Ennahda, prima forza in Parlamento con una fitta e capillare rete territoriale, da 2 mesi è paralizzato da una fortissima rivolta interna contro il leader Rached Ghannouchi, che gli impedisce di prendere posizioni realmente radicali. Anche il potente sindacato dei lavoratori UGTT, tassello importante per gli equilibri politici nazionali, ha reagito immediatamente censurando la scelta di Saied, ma con una critica tiepida che sembra concedere ancora credito al Presidente. Senza eccessive pressioni esterne, Saied sta quindi riuscendo a dirigere la crisi in totale autonomia. Anche se la soluzione dell’impasse passerà probabilmente da una qualche formula negoziata con le principali forze politiche e sociali, la presidenza si è garantita margini di manovra molto ampi per dare forma a una possibile Seconda Repubblica.

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